Filiera corta

La filiera corta (o canale corto o vendita diretta) è una filiera produttiva caratterizzata da un numero limitato di passaggi produttivi, e in particolare di intermediazioni commerciali, che possono portare anche al contatto diretto fra il produttore e il consumatore. È particolarmente diffusa in agricoltura, soprattutto per i prodotti che non necessitano di processi di trasformazione, come il riso o quasi tutti i prodotti ortofrutticoli freschi.
Le filiere corte sono indipendenti dalla grande distribuzione e basate sulla produzione locale; al loro interno si riducono gli intermediari della catena del cibo e le distanze che il cibo stesso percorre. Questo contribuisce al rafforzamento delle economie locali e favorisce il progresso nel campo delle produzioni sostenibili.
L’aggettivo “corta” si riferisce a diversi tipi di prossimità. Per esempio:
- prossimità geografica ed economica, misurata come distanza fisica tra chi produce e chi consuma: gli scambi di mercato sono circoscritti all’interno di un territorio
- prossimità sociale, collegata a un rapporto di fiducia e solidarietà tra produttore e consumatore, che condividono tradizioni e identità territoriali.
Vantaggi per i produttori
Il canale corto, dal lato dell’agricoltore, favorisce la riduzione dei costi di produzione:
- l’energia necessaria è ridotta perché viene rispettata la stagionalità dei prodotti
- i costi di imballaggio, conservazione e carburante sono minimi poiché si evita il trasporto su lunghe distanze
Vantaggi per i consumatori e sostenibilità ambientale
Oltre alla convenienza, le motivazioni d’acquisto che attirano i consumatori verso il canale diretto sono molteplici:
- la qualità e la freschezza dei prodotti
- la possibilità di rapportarsi direttamente con i produttori
- la volontà di sostenere l’economia locale
- l’aspetto ambientale: il minore inquinamento, il risparmio di energia e la difesa dell’ambiente legati al consumo dei prodotti locali (cibo a chilometro zero, minore utilizzo di packaging, spesso prodotti biologici ottenuti per definizione con minore uso di input chimici rispetto all’agricoltura convenzionale)
- l’aspetto socio-culturale: la riscoperta del mondo rurale e la salvaguardia delle tradizioni e della cultura enogastronomica del territorio
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I mercati agricoli di vendita diretta del Lazio
Il segreto della loro diffusione, in massima parte, dipende dalla natura stessa della formula. Il mercato contadino è un luogo di vendita ma anche di relazione tra aziende e consumatori. Ospita spesso eventi e iniziative legate alla cultura del cibo, ma anche al folklore e alle tradizioni locali, che trasformano il processo d’acquisto in un’esperienza vera e propria. Inoltre, grazie all’adozione di modelli di consumo sostenibili, quasi sempre orientati all’economia circolare, rappresentano un canale distributivo ideale per produzioni tipiche o tradizionali e produzioni di nicchia ottenute da materie prime della nostra agrobiodiversità, che nei farmer’s market trovano pubblico attento e sensibile, pronto ad apprezzarne le qualità.
“Mercati Agricoli di Vendita Diretta del Lazio” – Consulta l’elenco
Fonte: ARSIAL – “Filiera corta, con 50 mercati agricoli il Lazio conferma la vocazione al “km 0”